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Data center, infrastrutture elettriche e idriche – 1° puntata

Posted: 7 Maggio 2025 alle 15:28   /   by   /   comments (0)

di Simona Benedettini, CEO & Founder RACE Consulting

Secondo l’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, a fine 2024 la potenza installata dei data center in Italia era pari a 513 MW di cui circa il 61% (317 MW) è localizzato in Lombardia (238 MW solo a Milano). Per il 2027 le stime dell’Osservatorio parlano di un installato oscillante tra 638 MW e 913 MW.

Il fenomeno pone, in primo luogo, una questione legata all’utilizzo delle infrastrutture di rete di trasmissione elettrica. Le richieste di connessione di nuovi data center alla rete di Terna hanno riguardato – secondo dichiarazioni del gestore della rete di trasmissione nazionale – circa 30 GW di potenza equivalenti a circa 240 TWh di consumi aggiuntivi annui. Si tratta, tuttavia, di un valore che difficilmente troverà effettiva realizzazione date le tempistiche necessarie per il completamento delle procedure autorizzative e la realizzazione di nuova capacità di trasmissione, incluso il dialogo e ruolo delle amministrazioni territoriali interessate. Verosimilmente, si assisterà a quanto visto per rinnovabili e sistemi di accumulo con richieste di connessione sovradimensionate rispetto alla capacità poi effettivamente connessa. Sempre secondo dichiarazioni Terna si tratterebbe di consumi effettivi stimati pari a 6 TWh anno, circa il 2% del fabbisogno nazionale e che potrebbe certamente crescere considerando le richieste di connessione.

Anche dal punto di vista dell’adeguatezza del parco di generazione elettrica, lo sviluppo dei data center richiede una riflessione. Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, negli Stati Uniti, i data center richiederanno l’apporto di tutte le fonti disponibili dalle rinnovabili, da cui è previsto il contributo maggiore, al nucleare al gas. La generazione a gas è stimata dovere incrementare di circa 175 TWh al 2035 per soddisfare i consumi dei data center americani. In Italia, le centrali a gas rivestono un ruolo chiave nel garantire l’adeguatezza del sistema elettrico e, come osservato nell’ultimo rapporto sull’adeguatezza di Terna, sono la tecnologia a maggiore rischio di dismissione per ragioni di natura economica. Fenomeno, questo, che ha portato il gestore della rete di trasmissione nazionale a confermare l’esigenza di preservare opportuni meccanismi di supporto all’adeguatezza del parco di generazione come l’attuale capacity market che giungerà a termine nel 2028.

Non meno importante l’impatto dei data center sull’uso della risorsa idrica date le esigenze di raffreddamento di questi sistemi. Ciò in un contesto, come quello italiano, dove l’infrastruttura idrica è tra le più vetuste di Europa e presenta un tasso medio di perdite pari al 40% con una esigenza di ammodernamento e preservazione della qualità e disponibilità della risorsa tutt’altro che banale e di cui i gestori del sistema idrico integrato ne sono pienamente responsabilizzati.

I punti da affrontare per l’integrazione dei data center nel sistema elettrico e idrico nazionale sono molteplici e in questo articolo se ne è fornito un primo e alto inquadramento. Molti punti rimangono da affrontare: quali sono i settori più impattati dall’impiego dei data center? Con quali consumi? Quali impatti sulle infrastrutture idriche ed elettriche e sull’adeguatezza del parco di generazione elettrica? Quale quadro autorizzativo per le connessioni dei data center alla rete di trasmissione elettrica? Quali strumenti contrattuali per soddisfare il consumo energetico dei data center.

Su questi e altri quesiti Powerzine tornerà con prossimi contributi.