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Sanità: le recenti novità introdotte dall’Atto di indirizzo del Ministero della Salute
di Francesca Pitrelli
Il Ministero della Salute l’11 marzo scorso ha pubblicato l’Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche del Ministero della salute – 2024, il documento programmatico annuale con cui vengono definite policy, target e milestones che il dicastero guidato dall’attuale Ministro Orazio Schillaci punta a conseguire nel corso di quest’anno.
Tra le macroaree contemplate nel provvedimento e che saranno oggetto di intervento è di particolare interesse la numero quattro che prevede la “riduzione delle disuguaglianze tra le Regioni nell’erogazione delle prestazioni sanitari e dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)”.
I Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) – ossia le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di un ticket, con le risorse pubbliche raccolte attraverso le tasse – saranno aggiornati e oggetto di provvedimenti specifici ed in particolare di due decreti: uno del Ministro della Salute adottato di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e un altro del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il Ministero della Salute, inoltre, da quanto si legge nel documento, sembrerebbe intenzionato a dare una nuova composizione alla Commissione Nazionale di Aggiornamento dei LEA, attualmente presieduta dal Ministro della salute Schillaci, con la partecipazione delle Regioni, dell’Istituto Superiore di Sanità, dall’Agenzia Italiana del Farmaco, del Ministero dell’Economia e Finanza e dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
Un’altra novità introdotta dall’Atto di indirizzo è rappresentata dall’avviamento di un procedimento volto alla predisposizione di una proposta di Piano sanitario nazionale 2025-2027 in cui sarà dirimente, recita il documento, “una proficua alleanza con le Regioni e Province autonome, nel rispetto dell’autonomia riconosciuta alle stesse dalla Carta Costituzionale nelle scelte di programmazione ed organizzazione dei servizi sul territorio.” Sul punto il Ministero precisa che si tratterà di un’attività di tipo partecipata, in cui ci sarà il coinvolgimento nonché la consultazione dei diversi rappresentanti istituzionali, a livello centrale (con i diversi Ministeri coinvolti) e territoriale, nonché dei rappresentanti del mondo professionale, di quello scientifico e della cittadinanza. All’uopo verrà definito un piano di lavoro all’interno del Ministero della Salute, costituito da un nucleo strategico interno e un gruppo tecnico, che provvederà alla acquisizione e analisi/elaborazione dei dati, e allo sviluppo degli studi necessari, alla raccolta dei contributi delle diverse articolazioni interne in relazione alle differenti competenze e alla predisposizione di un primo schema di lavoro. Al contempo si svilupperà una modalità di raccordo con i diversi soggetti istituzionali centrali e con le Regioni e le Province autonome e si avvierà la consultazione degli enti rappresentativi e degli stakeholder, al fine di predisporre una proposta di piano. In un secondo momento si provvederà ad avviare l’iter di approvazione del piano secondo l’iter ordinario: una deliberazione preliminare da parte del Consiglio dei Ministri, il rilascio dei pareri delle Commissioni parlamentari competenti, i pareri delle Confederazioni sindacali maggiormente rappresentative, la sottoposizione del documento alla Conferenza Unificata per la previa intesa, la deliberazione conclusiva da parte del Consiglio dei Ministri nonché l’approvazione finale con l’emissione di un decreto ad hoc da parte del Presidente della Repubblica.