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REPowerEU: il piano dell’Unione Europea contro la crisi energetica
di Sara Tasca
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha ulteriormente inasprito le criticità che i paesi europei stanno fronteggiando, ormai da diversi mesi, a causa del cosiddetto “caro energia”. Per far fronte alla forte incertezza sull’approvvigionamento energetico e, al contempo, favorire il percorso verso la transizione energetica, la Commissione europea ha presentato la comunicazione REPowerEU, una bozza di piano per affrancare l’Europa dai combustibili fossili russi prima del 2030.
Il Piano definisce nuove azioni per “aumentare la produzione di energia verde, diversificare gli approvvigionamenti e ridurre la domanda, concentrandosi in particolare sul gas, che incide in modo significativo sul mercato dell’energia elettrica”. Gli obiettivi prioritari che l’Unione europea vuole raggiungere attraverso tale Piano sono rispondere all’aumento dei prezzi dell’energia in Europa e ricostituire le scorte di gas per il prossimo inverno.
Secondo la Commissione è necessario, in primo luogo, intervenire urgentemente per tenere sotto controllo i prezzi al dettaglio dell’energia “confermando la possibilità di regolamentarli per contribuire a proteggere i consumatori e l’economia”. Inoltre, agli Stati membri è riservata la facoltà di “elaborare orientamenti relativi a misure temporanee di carattere fiscale sui proventi straordinari e utilizzare gli introiti provenienti dallo scambio di quote di emissioni, per consentire ai governi di alleviare la pressione sulle famiglie”.
Viene anche sancito l’impegno dell’Unione europea a “consultare gli Stati membri in merito a un eventuale quadro temporaneo per fornire aiuti alle imprese che devono far fronte a costi energetici elevati” e a valutare le soluzioni possibili per ottimizzare l’assetto del mercato dell’energia elettrica.
Per essere pronti ad affrontare il prossimo inverno la Commissione europea intende presentare entro aprile una proposta legislativa sullo stoccaggio minimo di gas, in cui verrà previsto “che le infrastrutture di stoccaggio nel territorio UE siano riempite fino ad almeno il 90 % della capacità entro il 1º ottobre di ogni anno”. Nella proposta lo stoccaggio del gas sarà considerato come infrastruttura critica e saranno previste disposizioni per far fronte ai rischi di proprietà per l’infrastruttura del gas.
Allo scopo di uscire gradualmente dalla dipendenza dai combustibili fossili provenienti dalla Russia prima del 2030, le istituzioni europeo puntano a diversificare gli approvvigionamenti di gas grazie all’aumento delle importazioni (GNL e via gasdotto) da fornitori non russi, snellire l’iter autorizzativo per le FER al fine di ridurre al minimo i tempi di realizzazione dei progetti rinnovabili e delle infrastrutture di rete, decarbonizzare l’industria accelerando il passaggio all’elettrificazione e all’idrogeno rinnovabile, ridurre rapidamente l’uso dei combustibili fossili nell’edilizia anche attraverso l’installazione di più pannelli solari da tetto e pompe di calore, aumentare i volumi di produzione e di importazione di biometano e idrogeno rinnovabile.
Nella parte conclusiva della comunicazione la Commissione europea si è dichiarata pronta a elaborare, entro l’estate e in cooperazione con gli Stati membri, un piano REPowerEU, sostenendo che “il bisogno di una maggiore sicurezza dell’approvvigionamento sta imprimendo un nuovo slancio agli obiettivi del Green Deal europeo”.