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Power Purchase Agreement: i contratti che rivoluzionano l’approvvigionamento di energia verde
I Power Purchase Agreement (PPA) sono contratti di acquisto di energia elettrica rinnovabile a lungo termine fra produttori e soggetti acquirenti (detti off-taker). Questo strumento, di crescente diffusione nel mondo anche vista la poderosa accelerazione della transizione energetica, costituisce un importante cambiamento di paradigma per l’approvvigionamento energetico.
A quest’ultimo, infatti, si adempie in genere tramite contratti brevi, laddove un contratto PPA lega produttori di energia rinnovabile e consumatori per 10 anni o più. Stabilizzando la domanda energetica, questo meccanismo consente una parallela e potente diffusione delle rinnovabili – assicura infatti un immediato e durevole sbocco ai nuovi parchi eolici o fotovoltaici – a fronte di una convenienza tecnica ed economica per l’acquirente.
Perché, allora, non lavorare da subito ad una loro maggiore diffusione in Italia? E come agire per far sì che il nostro Paese si avvantaggi di questo strumento per raggiungere gli sfidanti obbiettivi del PNIEC?
Per rispondere a queste domande è nato PPA Committee, il network di aziende promosso da REF-E, Public Affairs Advisors e Herbert Smith Freehills per studiare le migliori soluzioni regolatorie e giuridiche per incentivare lo sviluppo dei Renewable Power Purchase Agreement (PPA) nel nostro Paese. Nella Relazione conclusiva dei lavori 2020, Sbloccare lo sviluppo delle rinnovabili in Italia, il Committee offre ai decision maker il punto di vista di primarie aziende di tutta la filiera dell’energia – produttori, trader, consumatori – per stimolare la riflessione istituzionale sul tema e fornire spunti per la futura attività normativa.
Le proposte si articolano in quattro obbiettivi prioritari per lo sviluppo dei PPA.
Il primo, snellire gli iter autorizzativi dei nuovi impianti. Tempi certi, e rapidi, per l’installazione di nuova capacità rinnovabile sono la base per la graduale ma inesorabile rivoluzione che, nei prossimi 30 anni, dovrà portare l’Europa al traguardo dell’azzeramento delle emissioni nette. Qualcosa è stato già fatto, molto è ancora da fare: ad esempio, recependo la direttiva RED II, il limite massimo di durata dei procedimenti autorizzativi per impianti FER sarà fissato a due anni; in aggiunta, PPA Committee suggerisce anche di aggiornare le Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti FER, varate nel 2010 e per forza di cose figlie di un contesto ormai superato, se non altro dalla tecnologia. Infine, PPA Committee ha proposto il superamento la nozione di “aree idonee” agli impianti FER, introducendo piuttosto il concetto di aree “a priorità FER”: quelle, per esempio, dove sono già presenti impianti.
Il secondo, sostenere all’appetibilità dei PPA nel mercato. Da questo punto di vista, risulta oggi fondamentale supportare la market parity di eolico e fotovoltaico introducendo dei meccanismi di promozione dei PPA lato produttore e consumatore. Il PPA Committee suggerisce l’introduzione di un meccanismo di tax credit sulla produzione come misura congiunturale per sostenere gli investimenti sulle fonti rinnovabili e di una detrazione per gli off-taker proporzionale al rischio legato all’andamento dei prezzi dell’energia elettrica nel lungo periodo. In base alle simulazioni condotte dal PPA Committee, i meccanismi proposti avrebbero un impatto economico molto limitato sulle casse dello Stato e non graverebbero sui costi finali dell’energia elettrica, riuscendo però a limitare i rischi di un attore privato connessi alla sottoscrizione di impegni di lungo periodo per un raggiungimento di un obiettivo di policy pubblico, quale la decarbonizzazione dei sistemi energetici.
Il terzo, diffondere dei PPA nella Pubblica Amministrazione. La domanda di energia elettrica riferibile alle amministrazioni pubbliche ammonta a 4.5 TWh, a cui si aggiungono 6 TWh di illuminazione pubblica. Questo livello di fabbisogno rappresenta circa il 4% della richiesta elettrica nazionale, di cui occorre assicurare la rapida decarbonizzazione. Per questo motivo, il Committee auspica che sia incoraggiato l’approvvigionamento con contratti PPA di una quota delladomanda elettrica delle Pubbliche Amministrazioni, introducendo meccanismi di aggregazione della domanda e superando i limiti posti dalle attuali regole di approvvigionamento, che prevedono un periodo massimo di vincolo contrattuale di 2 anni. L’acquisto sul lungo periodo deve essere guidato da una procedura prevista nell’ambito delle norme del public procurement e nelle procedure Consip.
Il quarto, l’aggiustamento del quadro regolatorio. PPA Committee non registra barriere di natura regolatoria tali da impedire lo sviluppo dei PPA, ma ritiene che la conclusione di contratti a lungo termine possa essere agevolata da alcuni interventi come il completamento della riforma del market design, l’organizzazione di aste CCC pluriennali, la revisione delle modalità di rilascio delle garanzie di origine con la possibilità di emettere la garanzia direttamente a favore dell’off-taker. Le misure proposte sarebbero di competenza ARERA e, pertanto, non richiederebbero la modifica di norme di rango primario ma esclusivamente di natura regolamentare.