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Lotta all’evasione fiscale, cashback e uso delle carte di credito: più della metà degli Italiani vuole aderire (il 74% tra chi già oggi conosce il programma)
Il 57% degli Italiani intende aderire al Cashback – l’iniziativa del Governo pensata per combattere l’evasione fiscale diffondendo l’uso di pagamenti elettronici e concedendo benefici fiscali a chi sostituisce l’uso della carta di credito o del bancomat al contante. Questo il risultato di un instant poll realizzato da EMG Acqua per conto di Public Affairs Advisors nell’ambito della partnership tra la società leader in Italia nelle ricerche di mercato guidata da Fabrizio Masìa e la società di consulenza nelle relazioni istituzionali fondata da Giovanni Galgano.
Il sondaggio è constato di due domande. In via preliminare, è stato chiesto ai partecipanti se sapessero in cosa consiste il programma Cashback: il 33% del campione ha risposto positivamente. Alla domanda successiva, relativa all’intenzione ad aderire al programma, il 57% dei rispondenti totali ha dato risposta positiva. Invece tra coloro che già oggi dichiarano di conoscere a sufficienza l’iniziativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze, addirittura tre quarti dichiara di voler usufruire del Cashback.
“In base ai risultati del sondaggio, chi conosce il programma Cashback è nettamente più propenso a voler aderire – dichiara Giovanni Galgano, managing director di Public Affairs Advisors – Con l’aumento della consapevolezza da parte dell’opinione pubblica, anche attraverso campagne di comunicazione istituzionale, questa tendenza potrebbe diffondersi su larga scala, seguendo una dinamica che abbiamo già registrato con il Superbonus al 110%”.
La sperimentazione del programma Cashback inizierà dal 1 dicembre 2020. Il programma ha l’obbiettivo di combattere l’evasione fiscale, trasferendo sulla valuta elettronica un numero crescente di pagamenti in contanti. Sarà rimborsato il 10% delle spese effettuate con carte di pagamento. Per accedere al programma si dovrà usare un’app – pensata per fruire di alcuni servizi pubblici – per un numero minimo di transazioni escludendo gli acquisti on line e con un tetto annuale di spesa di 3000 euro.