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Dopo le elezioni. La comunicazione e i rituali del Potere

Posted: 27 Marzo 2018 alle 10:45   /   by   /   comments (0)

Quanto conta lo storytelling in politica? E la narrazione per immagini?

Il Neo Presidente della Camera Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle, si è fatto recentemente ritrarre (erano foto non casuali ma semi-posate, ovviamente) mentre si recava a Montecitorio usando un autobus pubblico, con il chiaro intento di mostrare morigeratezza e sobrietà.

“Non uso auto blu”, “La mia scorta sono i cittadini”, i meta-messaggi che ci sta dando.

La scorta (tra cui un uomo in trench chiaro che si intravede alla sua destra) però c’è: è ben mimetizzata (il drappello e l’uomo con il trench si vedono chiaramente in altre foto pubblicate). E ci mancherebbe: la terza carica dello Stato è un obiettivo sensibile, e deve essere scortato.

Quello che mi interessa qui non riguarda la scelta in sé, ma soffermarmi brevemente sulla partita del consenso “per narrazione iconografica”.

I comunicatori del M5S devono a mio parere preoccuparsi moltissimo (e lo stanno già facendo, pare) di far convivere l’attuale fase, chiamiamola di presa del potere, con il profluvio inevitabile di immagini plastiche che simboleggeranno il potere stesso che il movimento di Grillo sta conquistando passo dopo passo. Un carabiniere che ti fa il saluto militare; un’auto di servizio che da sottosegretario inevitabilmente userai; un abito ben tagliato usato in contesti istituzionali o salottieri.

E allora: dopo anni di narrazione anti-Casta, il personale politico del Movimento non potrà permettersi, almeno in questa prima fase, di farsi percepire subito simile o sovrapponibile alla “Casta” che sostiene di combattere. E le immagini, ben più che le azioni politiche, saranno decisive.

Per ora il Presidente Fico (e i suoi comunicatori) mostrano di aver ben inquadrato l’obiettivo, se non altro per il target che a loro importa colpire e coltivare.

Sarà molto interessante capire come essi gestiranno, tra qualche tempo, la quotidiana “comunicazione del potere”, posto che il partito di Grillo non sarà mai più un corpo estraneo, ma – anche forse suo malgrado – parte integrante, privilegi inclusi, delle istituzioni e dei rituali del Potere.

 

Foto: Ansa