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Il rapporto Renewables 2020 di AIE: suggerimenti per l’Italia
di Carlo De Nicola
Quali sono stati gli effetti dell’emergenza COVID-19 sul settore dell’energia rinnovabile? Mentre il 2020 volge al termine, il rapporto Renewables 2020, Analysis and forecast to 2025 dell’International Energy Agency (in italiano, AIE) “tira le somme”, mostrando uno scenario caratterizzato – come era intuibile – da un sostanziale e generalizzato calo dei consumi energetici, ma anche da importanti variazioni nella composizione del mix energetico.
Nel corso del 2020, infatti, a fronte del netto contrarsi della domanda globale di energia (-5%) l’uso di fonti rinnovabili per la generazione di elettricità è incrementato del 7%, con una crescita della capacità globale installata che a fine anno toccherà quasi la soglia dei 200 GW (+4%). Inoltre, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, tale tendenza non si fermerà, ma anzi continuerà a spingere la crescita delle fonti green nei prossimi anni, grazie alle policy a sostegno della transizione energetica adottati da diversi Paesi.
Anche la situazione in Italia è oggetto di analisi da parte del rapporto. In un 2020 tutto sommato positivo per le rinnovabili non mancano, infatti, le sfide per il futuro, determinate nel nostro Paese dagli obbiettivi estremamente ambiziosi del PNIEC: raggiungere una capacità installata di 52 GW per il fotovoltaico e di oltre 19 GW per l’eolico al 2030.
L’Agenzia evidenzia, per quanto concerne il fotovoltaico, un aumento della capacità installata per complessivi 0.8 GW, più di quanto registrato l’anno scorso, nonostante l’emergenza COVID. Per i prossimi anni, inoltre, vi è l’aspettativa di una crescita ulteriormente maggioregrazie ai nuovi strumenti di policy varati o perfezionati nel corso degli ultimi mesi: in primis il Superbonus al 110%, che consente l’installazione di pannelli fotovoltaici nell’ambito delle attività di efficientamento energetico, ma anche l’avvio di nuovi incentivi e le configurazioni di autoconsumo.
Non mancano, però, i margini di migliorabilità. Secondo AIE, infatti, la crescita del fotovoltaico potrebbe godere di una significativa accelerazione – necessaria, considerato il livello di ambizione degli obbiettivi al 2030 – consentendo l’installazione di impianti su terreno agricolo e razionalizzando gli iter autorizzativi. Con adeguate misure, l’Agenzia prospetta una crescita media, per gli anni 2023-2025, di 4,6 GW di nuova potenza installata.
Più contenuta la crescita dell’eolico, che, secondo il rapporto, si fermerà a fine anno a 0,2 GW di nuova potenza installata, meno della metà rispetto al 2019. Lo sviluppo e la diffusione dei Corporate PPA e il sistema delle aste potrà mantenere un trend di crescita di 1 GW di nuova potenza l’anno nel periodo 2023-2025; tuttavia, anche in questo caso una semplificazione dei processi di permitting avrebbe la capacità di fare da volano a una crescita nettamente maggiore, arrivando a 1,7 GW di nuova potenza l’anno. Infine, un ulteriore fattore di crescita della capacità eolica installata potrebbe essere costituito dal repowering degli impianti esistenti: al 2025, infatti, 5,8 GW di impianti eolici avranno raggiunto i 15 anni di operatività.
Due, quindi, le possibili direttrici per stimolare lo sviluppo delle FER: da una parte, ridurre i vincoli che impediscono l’installazione di capacità FER; dall’altra, semplificare gli iter autorizzativi per le opere attualmente possibili. Si tratta di temi senz’altro oggetto di un intenso dibattito tra operatori, associazioni ambientaliste e Istituzioni, e che sono sempre più centrali nei nuovi provvedimenti relativi al settore energetico. Occorre implementare rapidamente le misure necessarie, pena l’occasione “sprecata” di non raggiungere gli obbiettivi di uno dei Piani Energia e Clima più ambiziosi in Europa.