Newsletter subscribe

Registrandoti accetti la nostra informativa sulla Privacy

In Primo Piano, Parlamento, Post in evidenza, Rinnovabili, Sistema idrico

DDL Concorrenza, il dibattito in Commissione sull’idroelettrico

Posted: 27 Febbraio 2022 alle 0:22   /   by   /   comments (0)

di Sara Tasca

Ormai da alcune settimane è stato avviato, presso la Commissione Industria del Senato, un ciclo di audizioni in merito alle disposizioni previste dal Disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza. 

Con riferimento alle tematiche energetiche, sono intervenuti diversi operatori del settore idroelettrico che hanno sostenuto la loro posizione, in particolare, relativamente a quanto disposto dall’articolo 5 del disegno di legge. Quest’ultimo disciplina le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche stabilendo che esse “si svolgono secondo parametri competitivi, equi e trasparenti, sulla base di un’adeguata valorizzazione economica dei canoni concessori e di un’idonea valorizzazione tecnica degli interventi di miglioramento della sicurezza delle infrastrutture esistenti”.

La maggior parte dei soggetti auditi ha manifestato una posizione di contrarietà rispetto alla messa a gara delle concessioni idroelettriche, richiedendo espressamente che questa previsione venga eliminata in fase di approvazione del DDL.

In particolare, Renato Mazzoncini di A2A, ha evidenziato il ruolo strategico che il comparto idroelettrico riveste per il Paese, fornendo il 20% della produzione elettrica totale. L’AD della multiutility lombarda ha evidenziato come le norme del DDL Concorrenza non risolvano le principali criticità del settore ed ha sostenuto che “la continua incertezza dell’assegnazione e della durata delle concessioni non favorisce la programmabilità degli investimenti e porta con sé il rischio che ci sia riduzione di produzione e riduzione di energia elettrica”.

Il Direttore Italia di Enel, Nicola Lanzetta, ha sottolineato l’assenza a livello europeo di una disciplina omogenea sulle concessioni idroelettriche. In questo scenario l’Italia sarebbe “l’unico stato europeo ad aver introdotto un sistema concorrenziale” e, per tale ragione, secondo l’azienda è opportuno abrogare l’articolo 5che apre l’Italia ai grandi operatori idroelettrici esteri, mentre non sarà possibile per gli operatori italiani andare all’estero”.

Nella medesima direzione si pone la posizione sostenuta da Paolo Taglioli, Direttore di Assoidroelettrica, il quale ha affermato che “la messa a gara delle concessioni bloccherebbe gli investimenti e rischierebbe di trasferire ad aziende estere l’attività di generazione con una finanziarizzazione delle attività”.

Anche Francesco Colaone, AD di Dolomiti Energia, ha lamentato l’assenza di omogeneità della normativa di settore tra i vari Stati europei ed ha sostenuto che “l’impegno dell’Italia nell’adozione di norme di apertura concorrenziale crea un’evidente situazione di sperequazione e disequilibrio. Per tale ragione il Gruppo auspica che il quadro normativo nazionale sulle grandi derivazioni idroelettriche venga rivisto in considerazione dell’attuale assenza di un “level playing field” a livello comunitario.

Elettricità Futura, attraverso le dichiarazioni del Presidente Agostino Re Rebaudengo, ha espressamente richiesto di “estendere fin da subito la durata o prevedere la riassegnazione delle concessioni per consentire agli operatori di investire oltre 10 miliardi di euro finalizzati a rinnovare le centrali, aumentando l’efficienza e creando vantaggi per l’ambiente, l’economia e l’occupazione”.Unica voce fuori dal coro all’interno di questo “blocco allineato” di interventi è stata quella di Eisackwerk. La società di Bolzano ha infatti espresso la sua ferma contrarietà a qualsivoglia modifica all’articolo 5 in senso anticoncorrenziale, ed in particolare verso eventuali proposte emendative finalizzate ad impedire, oppure rinviare, le gare di concessione idroelettrica. Inoltre, il Direttore Paolo Pinamonti sostiene che il timore delle “invasioni barbariche” di operatori stranieri che si appropriano delle concessioni italiane sia pretestuoso e infondato e che “ogni proroga delle concessioni in scadenza, o un rinvio delle gare, comporta un gravissimo danno erariale.