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Accelerare la diffusione di impianti di stoccaggio per garantire la flessibilità del sistema elettrico: la Commissione Europea invita gli Stati Membri ad agire

aiuti di stato ue energia
Posted: 24 Marzo 2023 alle 10:42   /   by   /   comments (0)

di Giuditta Brambilla

I sistemi di accumulo giocano un ruolo fondamentale nel garantire la flessibilità del sistema elettrico grazie alla loro capacità di immagazzinare il surplus di elettricità quando la produzione eccede il consumo per poi rimetterlo a disposizione del sistema nei momenti in cui è la domanda di elettricità ad essere più alta della capacità generata.

Alla luce di questo e del processo di transizione energetica in atto cui obiettivo ultimo è – tra gli altri – il raggiungimento di un sistema elettrico dominato da fonti rinnovabili non programmabili, appare chiaro che un’adeguata capacità di stoccaggio diviene sempre più indispensabile per garantire tanto la stabilità del sistema, quanto quella dei prezzi dell’elettricità. 

Da un punto di vista regolatorio, lo stoccaggio è definito dall’articolo 2, punto 59 della Direttiva UE 2019/944 relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica, che ne disciplina anche la partecipazione al mercato elettrico e la prestazione di servizi di flessibilità in condizioni di parità con altre risorse energetiche. 

Eppure, la capacità di stoccaggio ad oggi disponibile nel sistema elettrico UE è ancora lontana dal fabbisogno stimato per il 2030. Secondo EASE, l’Associazione europea per lo stoccaggio di energia, 200 GW saranno necessari entro il 2030 e 600 GW entro il 2050 (inclusi 435 GW da soluzioni power-to-X-to-power), il che richiede un aumento della capacità attuale installata – circa 60 GW – di 14 GW all’anno. Affinché questo obiettivo possa essere raggiunto, è necessario che agli operatori desiderosi di investire nel settore vengano forniti i giusti segnali e adeguate garanzie.  

Un primo passo in questo senso è stato fatto dalla Commissione Europea il 14 marzo scorso, con la presentazione della proposta di riforma del mercato elettrico europeo, l’adozione delle raccomandazioni sullo stoccaggio dell’energia: una base solida per un sistema energetico dell’UE sicuro e decarbonizzato” e la pubblicazione del relativo documento di lavoro preparatorio, che analizza e sottolinea l’importanza del ruolo dello stoccaggio nel processo di transizione energetica. 

La proposta di riforma del mercato elettrico UE richiede che gli Stati Membri, stimato il proprio fabbisogno in termini di flessibilità del sistema elettrico, stabiliscano un obiettivo da raggiungere   che deve essere contemplato anche nei Piani Nazionali Integrati per l’Energia e il Clima.  

Una volta fissato il target, gli Stati Membri sono chiamati ad adottare le misure necessarie per garantirne l’effettivo raggiungimento. A tal fine, possono varare – o ridefinire – i cosiddetti capacity mechanisms”, promuovendo dunque la partecipazione di servizi di flessibilità come il demand side response e i sistemi di accumulo al capacity market, oppure adottare misure di supporto come, ad esempio, la remunerazione della capacità messa a disposizione da questi fornitori di flessibilità. Secondo la Commissione, questo meccanismo dovrebbe essere in grado di creare una situazione per cui le risorse di flessibilità non fossili e il gas naturale competono in una condizione di parità tale da portare ad un ridimensionamento del ruolo del gas come garante di flessibilità nel breve periodo. 

Per quanto concerne le raccomandazioni agli Stati Membri, la Commissione chiede anzitutto che, nell’attuazione della legislazione europea sul mercato dell’energia elettrica, “si tenga conto del duplice ruolo (generatore-consumatore) dello stoccaggio dell’energia al fine di eliminare gli ostacoli esistenti.” Bisognerebbe, ad esempio, evitare la doppia imposizione e agevolare le procedure autorizzative. Le autorità nazionali di regolazione dovrebbero tenere conto di questo duplice ruolo al momento di fissare gli oneri di rete e i regimi tariffari, in conformità della legislazione dell’Unione”. 

L’esecutivo europeo raccomanda anche, tra l’altro, che i gestori dei servizi energetici svolgano una profonda valutazione della flessibilità necessaria in sede di pianificazione delle reti di trasmissione e distribuzione e che gli Stati Membri lavorino per aumentare “la diffusione degli impianti di stoccaggio e di altri strumenti di flessibilità nelle isole, nelle zone isolate e nelle regioni ultraperiferiche dell’UE e che rivedano i criteri di connessione alla rete per promuovere progetti ibridi (ossia che combinano produzione e stoccaggio di energia da fonti rinnovabili)”. 

Entrambi i testi adottati dalla Commissione UE il 14 marzo e qui menzionati dimostrano un chiaro riconoscimento dell’importanza del ruolo dello stoccaggio nella transizione energetica. Eppure, se la richiesta di fissare target nazionali indubbiamente ha la potenzialità di accelerare la diffusione di impianti di stoccaggio, è bene ricordare che le raccomandazioni adottate non hanno in realtà carattere vincolante: la decisione di seguirle resta infatti nelle mani degli Stati Membri. 

Resta quindi da vedere se questo primo segnale da parte di Bruxelles sarà sufficiente o se, come sostenuto tra gli altri dalle Associazioni Europee EASE, WindEurope e SolarPower Europe e da Breaktrhough Energy, solo l’adozione di una chiara strategia europea che fissi un obiettivo in termini di capacità di stoccaggio installata può dare il segnale necessario per raggiungere i 200 GW richiesti entro il 2030.