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PPA Committee: confronto e analisi per lo sviluppo dei corporate PPA in Italia

Posted: 28 Marzo 2019 alle 13:00   /   by   /   comments (0)

di Mattia Fadda

Ferve il dibattito sui Renewable Power Purchase Agreement in Italia. Lato istituzionale la novità più significativa degli ultimi mesi è contenuta nel PNIEC in cui il Governo afferma che l’Italia intende promuovere “ampiamente” il ricorso ai PPA come soluzioni di mercato, senza cioè che ne derivino oneri a carico dello Stato. Quella che qui vi diamo non è certamente una breaking news ma crediamo sia rilevante sottolineare il fatto che via Veneto sia intenzionata favorire i PPA italiani rimuovendo barriere di natura normativa o regolatoria. Intento meritorio. Ma per rimuovere le barriere bisogna individuarle, per questa ragione il PNIEC menziona uno studio già avviato per conoscere il contesto legale, regolatorio e tecnico dei PPA italiani.

Mentre procede lo studio del Governo, avanza anche il progetto PPA Committee, luogo dove oltre 50 grandi imprese si confrontano ormai da tre mesi su quale sia la via italiana al renewable PPA. PPA Committee è un ambizioso tentativo da parte del mercato e dei player che lo popolano di rispondere alle tante e complesse domande ormai sul tavolo. Il consesso di alto profilo (sono coinvolte tutte le parti in causa, nessuna esclusa) è apparecchiato da Public Affairs Advisors mentre Paul Hastings e Ref-E guidano approfondimenti giuridico-contrattuali e regolatori e lo studio degli scenari di pricing, delle esigenze delle controparti e delle possibili traiettorie del mercato. Secondo i programmi, fra giugno e luglio dai vari incontri a porte chiuse scaturirà un articolato documento che sarà offerto al pubblico dibattito e discusso innanzitutto in un grande evento. A Public Affairs Advisors il compito di veicolarlo all’esterno, a Governo e istituzioni in primis.

Certamente entrerà nuovamente nell’agenda degli addetti ai lavori l’interrogativo su quale debba e possa essere il ruolo dello Stato a proposito di Renewable PPA. Il PNIEC parla di “Spinta iniziale” e menziona gli acquisti verdi della P.A. e le procedure di acquisto per forniture di energia tramite gare svolte da Consip. Staremo a vedere. In vero più che di “spinta iniziale” i player oggi si preoccupano della sostenibilità industriale (di mercato) dei progetti, della loro bancabilità, dell’appetibilità dello strumento per i consumatori affamati di energia, degli scenari di pricing delle commodities e di tutti i rischi connessi. 

Tema certamente rilevante, tra i tanti sul tavolo, è anche quello dell’aggregazione della domanda potenziale, per avvicinare allo strumento dei PPA anche le piccole e medie imprese – o le grandi che abbiano nell’energia elettrica il principale fattore di competitività – che di sistemi innovativi e efficienti di approvvigionamento energetico hanno forte bisogno. Di questo e tanto altro continueremo a parlare nei prossimi mesi in PPA Committee. Nulla sarà lasciato inesplorato nel tentativo di individuare la via italiana al Renewable PPA.