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Efficienza energetica, Energia Elettrica, In Primo Piano, Rinnovabili, Ritratti, Senza categoria

Energia: c’è un italiano che dà la carica ai tedeschi

Posted: 30 Giugno 2016 alle 17:00   /   by   /   comments (0)

Autore: Roberta Scagliarini – Fonte: Corriere Economia

L’energia più efficiente e pulita della Germania? Parte da Bergamo. A portarla è il gruppo italiano Innowatio che a forza di acquisizioni sta creando «il primo virtual power plant europeo», una maxi­centrale virtuale che distribuisce energia da diverse fonti di approvvigionamento.

Inizi

La prima acquisizione del gruppo fondato nel 2008 da Fabio Leoncini è stata la società tedesca Clens (Clean Energy Sourcing) che è stata integrata in questi giorni con una fusione. L’ operazione ha portato alla creazione di un gruppo energetico paneuropeo con un fatturato di 1,5 miliardi di euro, più di 230 dipendenti e volumi di energia gestiti, pari a 22 Terawattora con una filiera di attività che vanno dall’ energy portfolio management, al demand side management, dalla gestione flessibile della produzione energetica distribuita all’ uso efficiente dell’energia.

Lo sviluppo

«Mi piace chiamare Innowatio una old start up ­ prosegue Leoncini, economista, ex capo di Dalmine Energia ­ quando siamo nati nel 2008 avevamo 5 clienti e gestivamo 2 Terawattora, adesso abbiamo 2.700 clienti, e gestiamo direttamente 16 Terawattora». Una delle ragioni dell’acquisizione in Germania è la posizione di primo piano nel segmento delle rinnovabili raggiunta dal Clens, pioniere nella commercializzazione dell’energia pulita. «In Germania è stato creato un mercato delle rinnovabili sul quale possono operare i produttori e le società di portfolio mangement come la nostra, questo ha contribuito a creare nuove opportunità di business e la nascita di nuovi mestieri mentre da noi l’unico compratore è il Gse». Il trading dell’energia, tradizionale o rinnovabile, rappresenta solo il 50% del fatturato del gruppo lombardo che ha sede al Kilometro Rosso di Bergamo l’altra metà arriva dall’ attività più innovativa dell’efficientamento e dell’ottimizzazione dei consumi con la formula condivisione dei vantaggi e dei risparmi effettivamente conseguiti. È questo il ramo di business su cui il gruppo punta di più.
«La Germania ha un mercato dell’energia grande il doppio del nostro ­ spiega Leoncini ­ le possibilità di sviluppo che ci interessano di più riguardano l’efficienza energetica. C’ è molto interesse per le soluzioni intelligenti che stiamo sviluppando ed applicando in Italia. L’ idea è di correlare il funzionamento degli impianti alle reali necessità di un cliente nelle varie fasce orarie e/o di affollamento tramite l’utilizzo di tecnologia all’ avanguardia, l’internet of things per esempio e il cambiamento nelle abitudini di consumo». Quando Leoncini con gli altri manager provenienti da Dalmine Energia e da altre esperienze nel campo del trading internazionale fondarono Innowatio la frontiera del risparmio coinvolgeva principalmente le industrie. I primi soci di Innowatio furono quelle stesse imprese bergamasche come Brembo e Dalmine che erano interessate ad abbattere i costi di produzione.

Efficienza Oggi

L’efficienza energetica interessa chiunque operi nel terziario: centri commerciali, alberghi o ospedali. Tra i clienti di Innowatio ci sono aziende come come Tenaris, Siad, il consorzio Centomilacandele (Auchan, Coin, Esselunga e Pam), Arvato, Bayer, Brembo, Wind, Bennet, Vodafone o il Consorzio Ceramica Interrompibilità. «L’ idea iniziale era quella di massimizzare la spesa energetica agendo sia dal lato del prezzo sia da quello della quantità, creando prima una comunità di consumatori. All’ inizio il risparmio si limitava al cambiamento del fornitore, poi con la crescente sofisticazione dei mercati l’energia è diventata una commodity e il risparmio non arriva più solo dal comprare meglio ma dal consumare meglio».

La fusione tedesca è il primo e fondamentale passo della strategia pan­europea del gruppo. «Intendiamo fare altre acquisizioni ­ anticipa Leoncini ­ si va verso la creazione di un mercato integrato dell’energia e vorremo creare un player europeo con matrice italiana. Intendiamo fare acquisizioni in ogni paese dove il mercato è liberalizzato, stiamo esaminando dossier in Francia, Gran Bretagna, Spagna. Ci interessano anche i mercati chiusi come Cina e India e America Latina dove abbiamo aperto delle filiali perché c’ è una forte richiesta sul fronte del recupero di efficienza energetica». La maggioranza del capitale di Innowatio è in mano ai cinque manager fondatori, il resto è in mano ad alcune tra le più importanti famiglie industriali di Bergamo: Bombassei, Foppa Pedretti, Rocca, Lombardini, Zanetti, Sistini e (il 5%) ai fondi di private equity che erano proprietari di Clens. La quotazione in Borsa è in calendario «ma al momento giusto».