Dalle Istituzioni, Energia Elettrica, Rinnovabili, Unione Europea
Dossier gas: avanti adagio in Consiglio europeo
di Francesca Pitrelli
La politica internazionale delle ultime settimane è in netto fermento. Dalle dimissioni di Liz Truss dopo soltanto 45 giorni di governo al giuramento del neo Governo italiano di Giorgia Meloni, dal rinnovo del terzo mandato a Xi JinPing all’ultimo Consiglio europeo a cui ha partecipato Mario Draghi.
Eventi storici differenti ma in cui la tematica energetica regna sovrana. Dossier sul gas, energia, conflitto in Ucraina sono alcuni dei temi affrontati durante l’ultimo Consiglio europeo a cui hanno partecipato i leader dei 27 Paesi.
Dopo circa 12 ore di trattazione l’accordo sul gas è stato raggiunto con soddisfazione soprattutto da parte di Mario Draghi che ha commentato dicendo “E’ andata bene”, lasciando trasparire un breve cenno di commozione ad una delle sue ultime cerimonie ufficiali di rappresentanza dell’Italia (almeno per ora).
Il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a “presentare con urgenza decisioni concrete” sulle misure del gas dopo “averne valutato l’impatto segnatamente sui contratti esistenti, compresa la non incidenza sui contratti a lungo termine, e tenendo conto della diversità dei mix energetici e delle circostanze nazionali”.
L’accordo raggiunto dai 27 Paesi in particolare prevede l’adozione delle seguenti misure:
- “l’acquisto congiunto volontario di gas in base alle necessità nazionali e l’accelerazione dei negoziati con partner affidabili per individuare partenariati reciprocamente vantaggiosi;
- un nuovo parametro di riferimento complementare entro l’inizio del 2023
- un corridoio dinamico del prezzo del gas di carattere temporaneo per le transazioni di gas naturale,
- un quadro temporaneo dell’Unione Europea per fissare un tetto al prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica;
- miglioramenti nel funzionamento dei mercati dell’energia;
- la velocizzazione della semplificazione delle procedure autorizzative al fine di accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e delle reti, anche con misure di emergenza sulla base dell’articolo 122 TFUE
- misure di solidarietà energetica in caso di interruzioni dell’approvvigionamento di gas a livello nazionale, regionale o dell’Unione, in assenza di accordi bilaterali di solidarietà;
- maggiori sforzi per risparmiare energia;
- la mobilitazione degli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell’UE per proteggere in primis famiglie e imprese e preservare al tempo stesso la competitività dell’Unione europea”.
Nel documento elaborato dal Consiglio europeo viene sottolineata inoltre “la necessità di incrementare gli investimenti nell’efficienza energetica, nelle infrastrutture energetiche adeguate alle esigenze future, compresi le interconnessioni e lo stoccaggio, e nelle tecnologie innovative per le energie rinnovabili”.
Il pacchetto prevede dunque un notevole impegno congiunto da parte di tutte le forze politiche in campo ivi incluse quelle di Paesi che all’inizio erano piuttosto scettici, quali Germania e Olanda.
Nelle prossime settimane Commissione europea, ministri dell’Energia e Ecofin dovranno iniziare a definire i dettagli degli investimenti a supporto delle misure stabilite il 21 ottobre scorso.