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Efficienza energetica, Energia Elettrica, Governo, Idrocarburi, Parlamento, Rinnovabili

Legge di Bilancio. Le novità per il comparto energetico

Posted: 21 Novembre 2016 alle 12:25   /   by   /   comments (0)

L’Aula della Camera si appresta ad iniziare i lavori per l’approvazione della Legge di Bilancio per l’anno finanziario 2017 e per il triennio 2017-2019. A poco più di un mese dalla presentazione della manovra economica da parte del Governo Renzi, la palla passa ora al Parlamento che, a dire il vero, si sta già dando da fare con la massiccia attività emendativa nelle varie Commissioni, i cui lavori convergono sulla Commissione “Bilancio”, chiamata a pronunciarsi in settimana sulle proposte di modifica presentate, primo banco di prova della lotta serrata all’ultimo emendamento che avviene in Aula a partire da giovedì 24, secondo quanto previsto dal calendario dei lavori. Il disegno di legge approderà poi in Senato che avrà tempo una trentina di giorni per esaminare il testo prima della deadline del 31 dicembre.

 

LA NUOVA LEGGE DI BILANCIO

Come noto, la Legge di Bilancio è il principale provvedimento giuridico previsto dall’ordinamento della Repubblica Italiana per definire le direttrici economiche del Paese, introducendo delle innovazioni normative in materia di entrate e di spesa e fissando anche il tetto massimo d’indebitamento dello Stato. Prima di entrare nel merito delle proposte, è opportuno ricordare che un paio di mesi fa è stata approvata la legge di modifica del contenuto della manovra (traghettata dall’Onorevole Boccia) che introduce un nuovo principio, vale a dire che a partire da quest’anno, la “finanziaria” e il disegno di legge sulla spesa effettuata (la ex Legge di Stabilità) sono unificati, appunto, nella Legge di Bilancio, al fine di assicurare al meglio l’equilibrio dei conti pubblici, in linea – almeno teorica – con gli altri Paesi membri dell’Ue. Proprio con l’Europa tra l’altro è in corso un tira e molla sui numeri e le coperture, nonché sulla questione migranti e soccorsi alle popolazioni colpite dal sisma nel centro Italia. Già, i numeri della manovra: il Governo italiano stima un rapporto deficit/Pil al 2,3%, per un valore complessivo di circa 27 mld di Euro che ruotano attorno al provvedimento; ma il principale ostacolo è rappresentato dalle coperture, dato che la manovra è finanziata in deficit per circa 16 mld, grazie alla già prevista disattivazione delle clausola di salvaguardia che esclude aumenti sull’Iva e le accise.

 

GLI INTERVENTI SUL SETTORE ENERGETICO

Sul fronte energia si registra finora un certo dinamismo, con una serie di emendamenti su depositi fiscali e tracciabilità dei prodotti nell’ambito della distribuzione dei carburanti, rinnovabili e detrazioni fiscali in particolare nei settori della micro-generazione e del fotovoltaico. In primo piano c’è la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2017, del cosiddetto Ecobonus con detrazione al 65 per cento per le spese relative ad interventi di riqualificazione energetica degli edifici; la proroga è estesa a tutto il 2021 se gli interventi riguardano parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari del singolo condominio; se invece le modifiche riguardano l’involucro dell’edificio, la detrazione sale al 70 per cento e fino al 75 per cento se si apportano migliorie nella prestazione energetica invernale.

 

Il Governo ha puntato molto sulla competitività dell’industria 4.0 con la proroga del super-ammortamento del 140% sull’acquisto di beni strumentali e l’iperammortamento al 250% sull’acquisto di beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa (tra i cosiddetti “beni strumentali” sono da includere i sistemi per la gestione e il monitoraggio dei consumi energetici). In entrambi i casi la consegna del bene dovrebbe essere possibile fino al 30 settembre 2018, a patto di pagare un acconto di almeno il 20 % entro il 2017. Inoltre, è stato potenziato l’attuale credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo con una proroga fino al 2020, con il beneficio che sale al 50% per qualsiasi tipologia di spesa, e con l’aumento del tetto del credito d’imposta annuo per beneficiario da 5 a 20 milioni.

L’articolo 21 istituisce il Fondo da ripartire per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese. Alcuni emendamenti sinora presentati prevedono che parte del fondo possa essere dirottata in investimenti per ricerca e sviluppo nel settore delle energie rinnovabili, del risparmio energetico e per l’incremento dell’efficienza negli usi finali dell’energia nei settori civile, industriale e terziario.

 

Segnaliamo poi alcuni emendamenti, come quello di Sinistra Italiana che propone incentivi alla produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici, installati in sostituzione di coperture o tetti contenenti amianto. Il presidente della Commissione Ambiente On. Realacci del PD, invece, insiste per introdurre una tariffa per la fornitura di energia alle navi ormeggiate in porto pari a 0,0005 per ogni KW e il deputato civatiano Pastorino vorrebbe estendere la soglia di potenza per l’accesso agli incentivi dell’idroelettrico già previsti dal decreto Fer del 2016.