Newsletter subscribe

Registrandoti accetti la nostra informativa sulla Privacy

Authorities, Dalle Istituzioni, Energia Elettrica, Governo, Parlamento, Produzione di Energia

Interconnector, la Stabilità interviene per prorogarne i tempi di realizzazione

interconnector
Posted: 23 Novembre 2015 alle 18:01   /   by   /   comments (0)

L’Aula del Senato venerdì 20 ha chiuso la prima fase dell’iter parlamentare della Legge di Stabilità. Con un maxiemendamento il Governo ha posto la questione di fiducia, ottenuta con 164 voti favorevoli. 116 i no, 2 gli astenuti. La Commissione Bilancio del Senato aveva già votato un testo sul quale il Governo stesso era intervenuto con una serie di emendamenti, alcuni dei quali traghettati dalle relatrici Federica Chiavaroli (AP) e Magda Zanoni (PD): dall’aumento dell’IVA sul pellet al famigerato Canone RAI in bolletta. Altri, pochissimi, come il caso dell’emendamento del senatore Massimo Mucchetti, presidente della Commissione Industria di Palazzo Madama, hanno avuto la “fortuna” di trovare il consenso con il Ministero di competenza e quindi entrare nella sparuta lista degli emendamenti blindati.

Quello che è stato presentato come singolo emendamento 49.1 dal senatore, poi rinumerato 41.0.2000 come emendamento delle relatrici in Commissione Bilancio, è divenuto ora un complesso di commi (dal 483 al 488) del maxiemendamento approvato dal Senato.

Mucchetti è intervenuto su un tema, quello della proroga del finanziamento degli interconnector, sul quale in realtà il Ministero dello Sviluppo economico era già impegnato, come dimostrano le parole del sottosegretario Simona Vicari affidate a Twitter: “Sblocco risorse #Interconnector in linea con richieste del @MinSviluppo! Avanti con sviluppo tecnologico ed energetico #coraggioitalia”.

Dalla legge 99/2009 agli interventi di oggi

L’articolo 32 della legge 99 del 2009 ha introdotto la possibilità di realizzare un potenziamento dei collegamenti con i Paesi confinanti attraverso interconnessioni elettriche finanziate da privati, gli interconnector appunto. Si tratta di infrastrutture per la cui realizzazione si sono mosse aziende energivore, spesso in consorzio, che necessitano di approvvigionarsi di enormi quantità di energia elettrica a costi contenuti.

La menzionata legge del 2009 riconosce ai soggetti promotori un periodo di venti anni di esclusiva (o esenzione) nell’utilizzo di queste reti. Inoltre, con conseguente delibera di Autorità, si è previsto, fino alla messa in servizio dell‘interconnector e comunque per un periodo non superiore a sei anni, il pagamento di specifici corrispettivi di cui i clienti finali selezionati beneficiano per l’approvvigionamento dall’estero “in ragione del costo efficiente per la realizzazione e la gestione di efficaci infrastrutture di potenziamento”, come si legge dal comma 6, articolo 32 della legge 99/09.

Ad oggi sono 5 i progetti in campo, nessuno dei quali ancora portato a termine: due (Italia-Montenegro e Italia-Francia) sono in fase avanzata e potrebbero entrare in servizio entro il 2019; gli altri tre (Italia-Svizzera, Italia-Slovenia e Italia-Austria) saranno prevedibilmente realizzati entro il 2021.

A fine di quest’anno, quindi, le aziende individuate da Terna per la realizzazione degli interconnector avrebbero viste scadere le particolari condizioni di accesso garantite dalla legge 99, con le connessioni però non ancora realizzate. In questo frangente è intervenuto l’emendamento Mucchetti, introducendo una serie di previsioni per garantire la realizzazione degli investimenti e, dall’altra parte, accorciare i tempi dell’utilizzo in esclusiva delle infrastrutture da parte delle aziende che hanno beneficiato della loro realizzazione.

Al fine di consentire il completamento dei lavori di realizzazione di interconnector, si prevede la proroga al 31 dicembre 2021 delle misure previste dalle legge 99/09 a favore dei soggetti che abbiano assunto l’impegno a finanziare le opere. Dall’altra parte, però, si prevede la possibilità di riconoscere un periodo di esenzione anche inferiore ai venti anni, termine indicato dalla legge del 2009, consentendo quindi di anticipare il termine a partire dal quale l’infrastruttura produrrà benefici diretti per tutti i clienti finali.

Alla proroga, corrisponde inoltre l’obbligo per i soggetti finanziatori privati di ricorrere alla sottoscrizione del contratto di mandato per la costruzione ed esercizio dell’interconnector entro un termine certo di novanta giorni dall’ottenimento dell’esenzione per ciascuno di essi.

Infine, per limitare ogni rischio di non solvibilità dei singoli progetti nella fase di costruzione e di esercizio, si istituisce presso Terna un fondo di garanzia alimentato dagli stessi soggetti che si sono visti aggiudicare la possibilità di realizzazione di un interconnector, con il versamento di 1 euro/MWh per anno.

Vedremo se la norma riuscirà a resistere intatta durante tutto l’iter parlamentare, evitando il fuoco del M5S che ha già contestato la norma come regalo alle lobby degli “energivori e produttori di energia da fossile”.