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Dalle Istituzioni, Governo, Idrocarburi, In Primo Piano, Parlamento, Produzione di Energia, Unione Europea

Estrazione idrocarburi, approvato il decreto per garantire operazioni sicure in mare

decreto estrazione idrocarburi
Posted: 4 Giugno 2015 alle 18:24   /   by   /   comments (0)

Giunge alle battute finali l’iter di recepimento della direttiva europea 2013/30/UE del 12 giugno 2013 sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi. A fine maggio il governo, dietro iniziativa del sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico Simona Vicari, ha infatti approvato il decreto legislativo che detta nuove misure in tema di sicurezza e vigilanza nell’espletamento delle attività di E&P nelle acque italiane. Il percorso di recepimento nel nostro ordinamento era partito lo scorso anno, quando nella legge di delegazione europea il Parlamento aveva conferito deleghe all’esecutivo per produrre una apposita norma di implementazione.

Ora il Parlamento, in una prassi ormai consolidata, ha in esame presso le commissione referentiAmbiente e Industria di Camera e Senato) lo schema di decreto. Se saranno espresse osservazioni da parte dei deputati, il governo potrà (il parere non è vincolante) intervenire sul testo per adeguare alcuni aspetti giudicati poco convincenti.

Come si ricorderà, la direttiva europea era nata sull’onda di una vicenda che aveva particolarmente colpito l’opinione pubblica e non solo, e cioè lo sversamento massiccio di petrolio nel Golfo del Messico nell’aprile 2010 a seguito di un incidente alla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, affiliata alla British Petroleum. La già rigorosa disciplina italiana in materia di controlli e verifiche per le operazioni in mare trova quindi completamento con questo dispositivo che avrà efficacia immediata, non appena concluso l’iter di trasmissione del parere in Parlamento.

Scorrendo il testo del decreto, all’articolo 4 si dispone che i permessi di ricerca, le concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare e i titoli concessori unici (come disciplinati dallo Sblocca-Italia) siano accordati agli operatori che dimostrano di disporre non solo di adeguati requisiti di ordine generale, tecnici, ed organizzativi ma anche capacità finanziarie tali da poter coprire le responsabilità potenzialmente derivanti dalle operazioni in mare, inclusa la responsabilità per danni economici potenziali.

L’altro elemento qualificante del provvedimento (articolo 8) è l’istituzione di un Comitato per la sicurezza delle operazioni in mare, stabilito presso Ministero dello Sviluppo economico. Il Comitato sarà composto da: un esperto che ne assume la presidenza, nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, per una durata di 3 anni, il Direttore dell’UNMIG (Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse), il Direttore della Direzione generale Protezione natura e mare del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Direttore centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, il Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare.

Tale Comitato, in veste di autorità indipendente, sarà il soggetto preposto alla comunicazione e raccolta delle informazioni sulle misure di sicurezza adottate dagli operatori e vigilerà affinché tutti i criteri di prevenzione, controllo e autorizzativi siano rispettati. Suo compito, l’istituzione di processi e procedure per la valutazione approfondita delle relazioni sui grandi rischi che ogni operatore dovrà redigere.

Il Sottosegretario Vicari, a margine dell’approvazione del decreto legislativo in Consiglio dei Ministri, ha voluto rimarcare la determinazione dell’esecutivo nel recepire in tempi adeguati la direttiva, segnalando il cambio di passo apportato dalle nuove norme: ”Vorrei ricordare che nel provvedimento [..] vi è anche l’introduzione di nuove regole per consentire allo Stato la disponibilità economica per intervenire in caso di necessità. A tutto ciò si aggiunge la previsione di una attività di cooperazione transfrontaliera per le gestioni di emergenza e la previsione di una scatola nera, introdotta nella direttiva proprio su iniziativa del governo italiano, per la registrazione in continuo dei dati relativi alle operazioni

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