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Corporate Social Responsibility, Governo, In Primo Piano, Parlamento, Unione Europea

Bilancio di sostenibilità obbligatorio. Le regole in vigore

Posted: 20 Gennaio 2017 alle 12:23   /   by   /   comments (0)

Di Elisa Gazzara
Senior analyst Public Affairs Advisors

Il decreto legislativo 30 dicembre 2016, n. 254 di attuazione della direttiva 2014/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario  è stato approvato in data 23 dicembre 2016 dal Consiglio dei ministri in esame definitivo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Dopo l’iter di consultazione lanciato dai Ministeri dell’Economia e dello Sviluppo Economico, siamo dunque giunti alla versione definitiva del testo.

Nei mesi scorsi abbiamo dato ampio spazio al tema, convinti dell’impatto rilevante che questa novità può apportare nella sfera, ristretta eppure crescente, dei professionisti della CSR aziendale. Dal punto di vista del mercato, è innegabile che nell’ultimo decennio i processi di globalizzazione abbiano spinto la sfida competitiva non solo sul piano del prodotto/servizio, ma anche su quello dell’“universo valoriale” dell’azienda. È sempre più evidente quindi come la Responsabilità Sociale d’Impresa, da concetto teorizzato a livello accademico sia diventato oggi un vero e proprio asset aziendale.

Introdurre obblighi normativi è però discorso più complesso e i rischi sono fin quasi evidenti. Se da un lato il decreto avrà il merito di creare una sorta di “comune denominatore” per le performance aziendali e di sottolineare l’impossibilità ormai per ogni Azienda di ignorare questi temi, si rischia tuttavia di rendere la “rendicontazione non finanziaria” un mero adempimento procedurale. Starà dunque sempre e solo all’azienda il saper valorizzare nei confronti dei propri stakeholder (dipendenti, azionisti, clienti, politica, opinion leader…) la propria capacità di introdurre la sostenibilità ambientale e sociale nei propri processi e costruirvi sopra del valore.

Fatta questa premessa, andiamo a vedere nel concreto, in sintesi, cosa prevede il Decreto legislativo già in vigore dal 1° gennaio 2017.

Ambito di applicazione

Sono tenuti alla redazione della dichiarazione individuale di carattere non finanziario: le società quotate, le banche e le compagnie assicurative che, nell’ultimo esercizio, abbiano avuto in media più di 500 dipendenti e che, dai risultati dell’ultimo bilancio approvato, abbiano superato i parametri fissati dalla direttiva (totale dell’attivo dello stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro o totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiore a 40 milioni di euro).

Il provvedimento introduce per imprese e gruppi di grandi dimensioni l’obbligo di presentare la dichiarazione non finanziaria che riguarda le informazioni ambientali e sociali attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione.

Profili ambientali ed energetici

In merito ai temi ambientali, la dichiarazione di carattere non finanziario riguarderà:

a) l’utilizzo di risorse energetiche, distinguendo fra quelle prodotte da fonti rinnovabili e non rinnovabili, e l’impiego di risorse idriche;

b) le emissioni di gas ad effetto serra e le emissioni inquinanti in atmosfera;

c) l’impatto, sulla base di ipotesi o scenari realistici anche a medio termine, sull’ambiente nonché sulla salute e la sicurezza o ad altri rilevanti fattori di rischio ambientale e sanitario.

Organismi di controllo

Il decreto precisa i profili di competenza della Consob a cui fa capo il procedimento sanzionatorio. In caso di dichiarazioni incomplete o non conformi, la Consob può chiedere alla società interessata le necessarie integrazioni. Se la società risponde in maniera adeguata evita le sanzioni.

Sanzioni

Agli amministratori dell’ente di interesse pubblico, responsabili di fronte alle Autorità per questa dichiarazione, che omettono di depositare nei termini prescritti, presso il registro delle imprese tale dichiarazione, si applicherà una sanzione amministrativa pecuniaria che potrà variare dai 20 ai 100 mila euro.

Public Affairs Advisors, con forte competenza nel costruire iniziative e progetti in ambito CSR, offre alle Aziende servizi di supporto e gestione alla Redazione di Bilanci Integrati di Sostenibilità.