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Veneto, via libera della Giunta al nuovo Piano Energetico Regionale
di Redazione
7,3 miliardi di investimenti al 2030 e un impatto economico da 19,7 miliardi di euro, andando a coinvolgere oltre 107.000 addetti. Sono solo alcuni dei numeri illustrati dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e dall’Assessore regionale all’energia Roberto Marcato nell’ambito dell’adozione del Nuovo Piano Energetico Regionale (NPER). La delibera della Giunta regionale n.335 del 4 aprile (link) sarà oggetto di consultazione pubblica prima di essere sottoposta al vaglio del Consiglio regionale.
Il Piano prevede oltre 100 azioni, tra le quali il potenziamento delle infrastrutture energetiche, il trasporto green, interventi nell’ambito dell’efficientamento energetico, sostegno a ricerca e innovazione nel campo della transizione energetica.
Le risorse messe a disposizione provengono da diverse fonti: 273 milioni di fondi comunitari, 5,5 miliardi da PNRR, 1,2 miliardi da RepowerEU, 226 milioni di fondi statali e 92 milioni di fondi regionali.
L’Assessore Marcato ha illustrato i contenuti principali del Piano evidenziando come “gli obiettivi principali sono l’incremento delle fonti rinnovabili (per usare le parole di Zaia “il fotovoltaico fa la parte del leone”), l’introduzione dell’idrogeno verde, la riduzione della dipendenza energetica del Veneto dal 50% attuale di energia importata a circa il 34% del 2030; la riduzione del 10% rispetto al 2019 del consumo di energia dell’intero sistema veneto al 2030; la riduzione delle emissioni di CO2 per quasi 15 milioni di tonnellate, pari a circa 148 milioni di nuovi alberi piantati e riduzione di CO2 nei settori trasporti, civile, agricoltura, rifiuti e piccola industria pari a circa 3,5 milioni di t, equivalenti a un bosco esteso quanto la provincia di Belluno”.
Marcato ha inoltre sottolineato come “la matrice che ispira l’intero piano è la sostenibilità che noi intendiamo a tutti i livelli, incluso quello economico, perché senza sostenibilità economica non ci sono né quella ambientale né quella sociale.”
L’Assessore ha anche annunciato che a Porto Marghera e a Padova si svilupperà l’idrogeno e nel Polesine il fotovoltaico. Non c’è spazio né per lo sviluppo dell’energia eolica (manca la risorsa vento) nè per il nucleare “ma perché non è normato”. Per quanto riguarda l’idroelettrico Marcato ritiene che ci siano ancora margini di crescita della produzione, attraverso revamping e repowering degli impianti.Il Presidente Zaia non ha nascosto come questi obiettivi siano sfidanti ma al tempo stesso rappresentano una grande responsabilità per la Regione e ha affermato che “la transizione energetica in Veneto significherà avere 43 per cento dell’energia da fonti rinnovabili”.