Newsletter subscribe

Registrandoti accetti la nostra informativa sulla Privacy

Dalle Istituzioni, Energia Elettrica, Governo, In Primo Piano, Post in evidenza, Produzione di Energia, Rinnovabili

Lo stallo dei progetti FER fermi a Palazzo Chigi

Posted: 23 Aprile 2025 alle 16:22   /   by   /   comments (0)

di Caterina Castellani

I procedimenti di VIA si svolgono a diversi livelli istituzionali. A seconda dei casi, infatti, i progetti possono essere sottoposti a VIA in sede statale ovvero in sede regionale: nel primo caso, l’autorità competente è il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che esercita le proprie competenze in collaborazione con il Ministero della Cultura (MiC); nel secondo caso, l’autorità competente è individuata secondo le diverse disposizioni delle singole Regioni e Province autonome.

In caso di eventuale dissenso del MiC rispetto al parere favorevole espresso per il MASE dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA e VAS o dalla Commissione Tecnica PNRR-PNIEC, il procedimento è rimesso alla decisione del Consiglio dei Ministri tramite il Dipartimento per il coordinamento amministrativo (DICA): questa decisione sostituisce a ogni effetto il provvedimento di compatibilità ambientale e comprende l’autorizzazione paesaggistica.

Il problema sta nel fatto che questo “pezzetto” fondamentale del procedimento autorizzativo non è codificato. In altre parole, non sono previste tempistiche precise né un ordine di priorità per la trattazione dei progetti. Ciò rende difficile – se non impossibile – per i proponenti monitorare l’andamento delle pratiche.

I progetti di impianti Fer in stallo a Palazzo Chigi in attesa di ricevere la Via sono al centro di un’interrogazione presentata da Italia Viva al Senato e rivolta al Mase. Più nel dettaglio nell’atto, a prima firma della senatrice Silvia Fregolent, si chiede di sapere sia se il Governo intenta adottare “misure urgenti e concrete per accelerare le procedure autorizzatorie relative alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili, in particolare per superare il blocco determinato dai dissensi tra ministeri”, sia quali misure il Mase intenda adottare per consentire l’ulteriore sblocco dei progetti di impianti da fonti rinnovabili, dei quali ne risultano attualmente pendenti ben 121, per una potenza complessiva di 8.513 MW, equivalenti a una produzione annua stimata di circa 14.000 GWh”.

Il testo sottolinea inoltre come nel 2024 la commissione PNRR-PNIEC abbia emesso 277 pareri di Via su progetti Fer “triplicando la produttività rispetto agli anni precedenti”. Citando altresì i dati estratti dal portale del Mase, “dall’inizio 2024 alla fine del mese di febbraio 2025 sono stati sbloccati 53 progetti di impianti da fonti rinnovabili dalla presidenza del Consiglio dei ministri”, ma alla dalla del 28 febbraio ne risultano appunto pendenti ancora 121 per un’energia aggiuntiva che, secondo l’interrogazione, sarebbe sufficiente ad abbattere significativamente le bollette di oltre 5 milioni di famiglie”.

La risposta del Governo all’interrogazione in oggetto non è ancora pervenuta. Certamente, sarà interessante capire se si intende intervenire con una modifica normativa per colmare questa mancanza e codificare anche questo aspetto della procedura per assicurare tempi certi, oppure, proseguire per la strada attuale con gli imprevedibili “via libera” di blocco.