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Mobilità sostenibile: tempi maturi per una strategia nazionale

Posted: 12 Luglio 2016 alle 7:30   /   by   /   comments (0)

Si tratta di una delle opportunità di sviluppo del business più interessanti nel panorama attuale per il settore dei trasporti, ma non solo: dalla nuova gestione delle aree urbane, agli sviluppi infrastrutturali, passando per il mercato dell’energia, per il ripensamento della fiscalità e tassazione, fino alle politiche ambientali. Quella che viene definita “mobilità sostenibile” (una mobilità per il trasporto di persone e di merci che utilizza carburanti alternativi), fino a qualche anno fa approcciata in maniera avveniristica, sta diventando l’orizzonte verso il quale aziende automobilistiche e operatori energetici (e non solo) iniziano concretamente ad investire e alla quale gli amministratori guardano con particolare fiducia.
Anche sul fronte di indirizzo strategico e normativo-regolatorio si registrano diverse novità. Proviamo a tracciare il punto della situazione.

RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA DAFI: SI PUNTA SUL GNL

È in arrivo, prevedibilmente in settembre, lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva Dafi (deployment of alternative fuels infrastructure) 2014/94 sui carburanti alternativi. Il dossier è guidato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma alla stesura stanno collaborando la DG Direzione generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e per le infrastrutture energetiche del Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Ambiente, quello dell’Economia, dell’Interno, degli Esteri e della Giustizia.
Sono quattro le fonti oggetto del provvedimento (elettricità, idrogeno, gas naturale, Gpl), con una netta dominanza del Gnl. Ma le novità sono per lo più sul fronte regolamentare, non essendo prevista nessuna incentivazione economica. A quello che ad oggi risulta, per quanto riguarda il Gnl, le infrastrutture di stoccaggio allacciate alla rete di trasporto del gas saranno dichiarate strategiche, di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, con conseguente assegnazione della procedura di autorizzazione al ministero dello Sviluppo economico.

LA MOBILITA’ ELETTRICA NEL PIANO NAZIONALE INFRASTRUTTURE RICARICA

Per quanto riguarda la mobilità elettrica, molti degli obiettivi sono contenuti nell’aggiornamento del Pnire (Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica), dove vengono fissati una serie di obiettivi con un orizzonte temporale al 2020, da raggiungere in due fasi.
La prima di “definizione e sviluppo” (2013-2016), nella quale “dovrà essere favorita l’immissione di veicoli ad alimentazione elettrica”, prevede l’individuazione di criteri per lo sviluppo e di modelli di riferimento e la definizione di standard tecnici (per le infrastrutture di ricarica e i propri componenti) e di policy incentivanti. La seconda di “consolidamento” (2017-2020) vedrà un potenziamento degli standard comunitari e uno sviluppo tecnologico “in grado di fornire una base strutturata per le case automobilistiche e quindi la loro produzione di massa dei veicoli ad alimentazione elettrica con l’individuazione di filiere produttive dedicate”.

LE AMMINISTRAZIONI LOCALI – IN ARRIVO LE LINEE GUIDA

Questo quanto alla strategia nazionale. Sul piano delle amministrazioni locali un momento molto importante di confronto si è avuto in occasione dell’evento di ANCI “Smart&Slow: la visione della mobilità del futuro” organizzato a inizio luglio a Catania (il Sindaco della città siciliana è Enzo Bianco, presidente del consiglio nazionale dell’Anci). Presenti tra gli altri dai ministri dei Trasporti e dell’Ambiente, Graziano Delrio e Gian Luca Galletti. Dalla conferenza è emerso che, in un tempo rapido, l’Associazione dei Comuni italiani avvierà un lavoro di stesura di linee guida sulla mobilità sostenibile che, dopo l’estate, sarà portato all’attenzione del Governo chiedendo di tradurle in concreti provvedimenti normativi.

IDROGENO, NASCE IL PIANO NAZIONALE

Il Convegno di Catania ha rappresentato l’occasione per presentare ufficialmente la nascita del Piano nazionale per la mobilità a idrogeno, fortemente voluto dal Comitato di indirizzo strategico di Mobilità Idrogeno Italia, progetto dell’Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile (MH2it). A presentarlo, il presidente del Comitato, nonché del Gruppo Sapio, Alberto Dossi. Il Piano prevede 20 stazioni per il rifornimento previste al 2020 (10 per veicoli leggeri e 10 per quelli pesanti) e 197 al 2025 (141 per veicoli leggeri), “prevalentemente in città già attive nella sperimentazione del trasporto a idrogeno e con un alto numero di residenti”. Fissato a 5.000 punti vendita il target per il 2050.

UNA STRATEGIA NAZIONALE PER LA MOBILITA’

Si parla sempre più insistentemente della probabilità che venga presto elaborata una vera e propria Strategia Nazionale per la Mobilità, per riordinare i vari strumenti normativi esistenti e ai quali stanno per aggiungersi quelli sopra descritti. Questa settimana potrebbe infatti tenersi una riunione a porte chiuse a Palazzo Chigi con i rappresentanti dei ministeri competenti, le Istituzioni interessate e gli stakeholder del settore (operatori e utility energetiche, associazioni di categoria etc.).